In questo ritratto Elisa viene raffigurata in grande robe du sacre, ossia con l’abito indossato il 2 dicembre 1804 per la cerimonia dell’incoronazione di Napoleone a imperatore, svoltasi nella cattedrale di Notre Dame a Parigi alla presenza di Papa Pio VII. Si tratta di un ricco abito in seta bianca ricamata in oro, tagliato sotto il seno, con ampia scollatura circondata da pizzo a cui si aggiunge un mantello in velluto color porpora, anch’esso ricamato in oro con motivi tipici dell’Impero. Un imponente diadema e orecchini in perle evidenziano il pallore del volto su cui spiccano due grandi occhi neri. La sovrana è ripresa in una posa semplice e aggraziata, sembra essersi appena seduta su una poltrona di cui si intravede un solo bracciolo a foggia di cigno, accanto a lei un grande vaso con fiori.
Dati Generali | |
Nome del bene: | Ritratto di Elisa Baciocchi |
Denominazioni storiche del bene: | Ritratto di Elisa Baciocchi |
Localizzazione | |
Localizzazione geografica amministrativa | |
Stato: | Italia |
Regione: | Toscana |
Provincia: | Lucca |
Comune: | Lucca |
Indirizzo: | via Galli Tassi 43 |
Collocazione specifica (solo per beni mobili) | |
Tipologia: | museo |
Denominazione raccolta: | Museo nazionale di Palazzo Mansi |
Localizzazione: | via Galli Tassi 43 |
Denominazione raccolta: | sala dei regnanti di Lucca |
Campi descrittivi del bene | |
Notizie storico critiche: | A lungo attribuito ad artisti diversi, da Lefèvre a Le Thière a Tofanelli, il Ritratto di Elisa è stato ricondotto alla sua autrice Marie-Guillemine Benoist da Eugenio Lazzareschi soltanto nel 1929, nonostante la sigla MBG e la data riportati a sinistra del quadro. La Benoist godette presso la corte imperiale di Parigi di una discreta fama per le sue doti di ritrattista e per il suo stile vicino ai modi di Gérard, pittore che Elisa reputava insuperabile. Poco dopo il suo arrivo a Lucca Elisa decise di commissionare alla pittrice il ritratto suo e del marito Felice, secondo un principio fondamentale dell’ideologia napoleonica che vedeva nel ritratto il mezzo di propaganda più veloce ed efficace. Proprio a questo proposito il Ritratto di Elisa veicola una serie di messaggi simbolici: la scelta dell’abito la pone vicino all’aura imperiale del fratello Napoleone, così come la ricca poltrona con il cigno – altro simbolo caro all’Impero – allude al trono senza esserlo. |