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Porta Elisa e Via Elisa a Lucca

Lucca, Porta Elisa
Lucca, Porta Elisa

Se si pensa alla città di Lucca come un nucleo orgogliosamente raccolto nelle sue mura, certo l'apertura di una nuova porta - ferita o organo respiratorio secondo i punti di vista - nella cerchia cittadina appare, tra i molti interventi che Elisa Baciocchi promosse e portò a termine nel tessuto urbanistico lucchese, quello dotato della maggiore carica simbolica. Che la città si aprisse al mondo, e a quel mondo in cui Elisa era sovrana indiscussa e pacificatrice. La nomina di Elisa a granduchessa di Toscana, avvenuta il 3 marzo 1808, aveva infatti ribaltato la situazione che aveva indotto i lucchesi a non aprire porte nel tratto delle mura orientato verso l'est, e verso Firenze: non solo il conflitto tra le due città era ormai un ricordo, ma ne doveva essere sottolineata la comune appartenenza, pur nella formale indipendenza, al dominio dei Baciocchi.

La nuova porta, destinata a portare il nome della sovrana, doveva condurre attraverso una nuova strada ampia e porticata direttamente alla grandiosa piazza aperta davanti al Palazzo Pubblico e intitolata al fratello Napoleone. È un ingresso trionfale quello che si vuole ottenere: non a caso il progetto, affidato all’architetto lucchese Giovanni Lazzarini, reca la scritta Disegno di una nuova Porta da aprirsi nella città di Lucca che abbia l’aria di un arco di trionfo, e non a caso doveva essere preceduta all’esterno da un ampio viale alberato, primo tratto della strada destinata ad unire Lucca e Firenze. Anche entro le mura si intendeva cogliere l’occasione per ripensare radicalmente e liberamente un intero settore della città, fino ad allora rimasto ai margini dello sviluppo edilizio, creando un nuovo quartiere per ospitare le residenze degli alti funzionari e degli stessi principi. In quest'ottica si prevedeva persino l’abbattimento della medievale Porta dei Santi Gervasio e Protasio, all’epoca considerata monument triste da eliminare comunque per dare luce ed aria al vicinato.

Vincoli economici e malumori della popolazione sminuirono i grandiosi intenti: la porta, edificata nel 1809 reimpiegando i marmi tratti dalla demolizine della chiesa della Madonna, fu giudicata meschina e subito fiorirono progetti di ampliamento che ne prevedevano un rialzamento e l’aggiunta di due fornici laterali (in realtà aggiunti per pura funzionalità solo nel 1937) e l’asse di comunicazione diretto verso piazza Napoleone, anch’esso intitolato ad Elisa, fu realizzato solo nella parte iniziale. Dopo molteplici progetti approntati, già nel 1809, dallo stesso Lazzarini e dal Garella, via Elisa venne infatti realizzata, a partire dal 1812, da Giuseppe Marchelli, un architetto da poco rientrato dal suo periodo di perfezionamento a Parigi. Davanti alla nuova porta si apre un grandioso emiciclo porticato con l’abitazione del Segretario di Stato da cui si diparte un tratto rettilineo, anch’esso porticato, dove si insedia il Gran Giudice: una traduzione in scala minore della parigina Rue de Rivoli che, se pure incompleta, mantiene un suo innegabile fascino.

Porta Elisa e via Elisa
Lucca