Il dipinto raffigura Elisa Baciocchi con l’abito di corte in seta bianca e ricami in oro indossato il 2 dicembre 1804, in occasione dell’incoronazione a imperatore di Napoleone; la sovrana, che porta una preziosa collana di perle e lo stesso diadema del Sacre, è colta mentre, seduta, regge sulle gambe la figlia, cingendola in vita con un braccio. La piccola Napoleone Elisa, nata a Lucca il 6 giugno 1806, è vestita con una semplice tunichetta in seta bianca che le lascia scoperta una spalla. La bambina, appoggiata alla madre in un gesto di intimità, è rappresentata mentre con una mano lascia scivolare le tessere di un domino che compongono la parola Napoleon.
Dati Generali | |
Nome del bene: | Ritratto di Elisa Baciocchi e la figlia Napoleone Elisa |
Denominazioni storiche del bene: | Ritratto di Elisa con la figlia |
Localizzazione | |
Localizzazione geografica amministrativa | |
Stato: | Italia |
Regione: | Toscana |
Provincia: | Lucca |
Comune: | Lucca |
Indirizzo: | via Galli Tassi 43 |
Collocazione specifica (solo per beni mobili) | |
Tipologia: | museo |
Denominazione raccolta: | Museo nazionale di Palazzo Mansi |
Localizzazione: | via Galli Tassi 43 |
Denominazione raccolta: | sala dei regnanti di Lucca |
Ubicazione (solo per beni immobili) | |
Coordinate geografiche (UTM/Gauss-Boga): | 43.84358-10.49921 |
Campi descrittivi del bene | |
Notizie storico critiche: | Il Ritratto di Elisa e la figlia realizzato da Pietro Nocchi intorno al 1809 doveva servire, insieme al ritratto di Felice eseguito da Stefano Tofanelli, come modello per la fisiognomica della famiglia Baciocchi e a questo scopo fu inviato a Parigi al pittore Jean-Baptiste Regnault, incaricato di realizzare il dipinto delle nozze di Girolamo Bonaparte. Nocchi ritrasse Elisa dal vero, trovando non poche difficoltà nell’esuberanza della sovrana che si concedeva soltanto in pose di pochi minuti, mentre era impegnata a leggere, mangiare o a fare altre cose, “senza fermarsi mai”. Dell’opera in esame conosciamo altre due repliche oggi conservate al Museo Fesch di Ajaccio. |